Dati d’inquadramento generale della Città di Palermo

Dati demografici

La popolazione residente a Palermo al 31 dicembre del 2017 è risultata pari a 668.405 abitanti.

Rispetto al 2016 si è registrata una diminuzione di 5.330 unità (-0,8%), determinata da un saldo naturale negativo per 1.176 unità e da un saldo migratorio e per altri motivi negativo per 4.154 unità.

Rispetto al 15° Censimento generale della popolazione del 9 ottobre 2011, quando sono stati censiti 657.561 abitanti, la popolazione al 31 dicembre 2017 è più alta di 10.844 unità (+1,6%). Detto incremento è però interamente attribuibile alla revisione post-censuaria dell’anagrafe, che ha determinato nel 2013 un saldo positivo di 25.066 unità e nel 2014 un saldo positivo di 2.434 unità. [Fonte dati].


Map of communities, Palermo Atlas OMA for Manifesta12


Dati economici

Con riguardo all’articolazione della struttura economica della Città, rileva il carattere decisamente prevalente delle attività “terziarie” con una elevata incidenza di addetti nei servizi, vendibili e non, ed una quota patologicamente bassa nelle attività produttive industriali.

Il 9° Censimento generale dell’industria e dei servizi ha rilevato 35.947 imprese con sede centrale a Palermo (+6,6% rispetto al 2001), che danno lavoro a 115.875 addetti (+10,2% rispetto al 2001).

Passando dalle sedi centrali alle unità locali, a Palermo sono state censite 38.118 unità locali delle imprese (+6% rispetto al 2001), con 126.83 3 addetti (+13,7% rispetto al 2001). L’analisi per settore di attività economica evidenzia una distribuzione delle unità locali fortemente concentrata in pochi settori.

Il numero più elevato di unità locali, 13.009 (pari ad oltre un terzo del totale, il 34,1%) opera nel settore del commercio, e assorbe 32.170 addetti, pari al 25,4% del totale.

Segue il settore delle attività professionali, scientifiche e tecniche, con 7.187 unità locali, pari al 18,9% del totale, e 11.154 addetti, pari all’8,8% del totale.

Il settore della sanità e assistenza sociale conta 3.256 unità locali, pari all’8,5%, e 9.411 addetti, pari al 7,4%.

Le attività manifatturiere contano 2.299 unità locali, pari al 6%, e 8.843 addetti, pari al 7%.

Il settore delle costruzioni conta 2.137 unità locali, pari al 5,6%, e 8.031 addetti, pari al 6,3%.

Il settore delle attività dei servizi di alloggio e di ristorazione conta 2.058 unità locali, pari al 5,4%, e 8.384 addetti, pari al 6,6%.

Questi primi sei settori assorbono il 78,6% delle unità locali, e il 61,5% degli addetti.

Rispetto al Censimento 2001, l’incremento più elevato di unità locali si è registrato, in termini assoluti, nel settore attività professionali, scientifiche e tecniche: si è passati da 5.907 a 7.187 unità locali, con un incremento di 1.280 unità.

La diminuzione maggiore di unità locali, in termini assoluti, si è invece registrata nel settore delle attività manifatturiere: si è passati da 3.103 a 2.299 unità locali, con una diminuzione del 25,9%.

Passando dalle unità locali agli addetti, l’incremento più elevato si è registrato nel settore della sanità e assistenza sociale: si è passati da 5.113 a 9.411 addetti, con un incremento di 4.298 addetti (+84,1%).

Il settore che ha fatto registrare la contrazione maggiore del numero di addetti è quello delle attività manifatturiere: si è passati da 10.875 a 8.843 addetti, con una diminuzione di 2.032 unità.

Con riferimento al numero di addetti per unità locale, il sistema produttivo della Città di Palermo si presenta estremamente parcellizzato: ben il 60,6% delle unità locali ha un solo addetto, il 13,1% 2 addetti, e il 12,7% da 3 a 5 addetti.

Complessivamente, l’86,4% delle unità locali non supera i 5 addetti, percentuale che sale al 95,4% se consideriamo tutte le unità locali sotto i 10 addetti (comprese quelle senza addetti).

Per converso, è estremamente ridotto il numero di unità locali con molti addetti: soltanto il 4,6% delle unità locali ha 10 o più addetti, l’1,7% 20 o più addetti, e lo 0,3% 100 o più addetti. Le unità locali con più di 500 addetti sono complessivamente 15, di cui soltanto 2 superano i 1000 addetti.

Negli anni più recenti, l’economia cittadina sta risentendo fortemente degli effetti della perdurante recessione come è testimoniato, ad esempio, dall’andamento delle vendite di auto e moto e dalla crisi del mercato immobiliare.

Nel corso del 2013 sono state immatricolate a Palermo 8.908 nuove autovetture, con un decremento del 9,1% rispetto alle 9.804 autovetture immatricolate nel corso del 2012, e addirittura del 26,7% rispetto alle 13.634 auto immatricolate nel 2011. Il dato relativo alle immatricolazioni del 2013 è il più basso degli ultimi 10 anni. Con riferimento ai motocicli, le diminuzioni sono ancora più consistenti: le immatricolazioni del 2013 sono state 2.264, con una diminuzione di oltre un quarto (25,6%) rispetto al 2012, e di oltre la metà (53,2%) al 2011. Notizie negative anche dal mercato immobiliare: nel 2013 si sono registrate a Palermo 3.736 compravendite di immobili residenziali (‐7% rispetto al 2012).

Si conferma così il trend fortemente decrescente del mercato immobiliare residenziale cittadino, che in dieci anni (dal 2003 al 2013) è diminuito del 45,1%. La crisi non è limitata ai soli immobili residenziali: le compravendite di uffici sono diminuite del 16,7% rispetto al 2012, e addirittura del 61,2% rispetto al 2003; le compravendite di negozi sono diminuite del 4,6% rispetto al 2012 e del 40,8% rispetto al 2003; le compravendite di magazzini sono diminuite del 15,2% rispetto al 2012 e del 42% rispetto al 2003.

E’ il lavoro (qui misurato attraverso il tasso di occupazione nella fascia tra 15 e 64 anni di età) il più grave e persistente problema della società palermitana; il dato, sia pure riferito alla dimensione provinciale, si ragguaglia ad un modesto 43%, decisamente lontano dal valore medio nazionale che supera il 58%. Conseguentemente il tasso di disoccupazione si attesta a un preoccupante 18,6% e ciò malgrado negli ultimi anni abbia segnato un recupero che va oltre i dieci punti percentuali. Anche il confronto con la media regionale risulta penalizzante, tenuto conto che il dato isolano è pari al 13,5%, mentre addirittura la provincia di Ragusa si attesta al 6,7%.

Tra le aree che segnalano una dinamica più interessante, uno spazio particolare compete al turismo incoming; frutto di una sensibile espansione nell’offerta ricettiva, segnalata da un deciso incremento dei posti letto nelle categorie alberghiere a quattro e cinque stelle, e di una crescita esponenziale nel turismo crocieristico, la componente turistica straniera ha segnato una brillante crescita nella provincia palermitana. Il Censis segnala addirittura un incremento del 98% della spesa dei turisti stranieri nell’arco di un quinquennio, a fronte di un dato medio meridionale del +9% ed una flessione del 10% nella media italiana.

[fonte dati: Documento di Strategia Urbana del PON METRO Palermo 2014-2020].


Dati ambientali

l raggiungimento di uno sviluppo urbano sostenibile passa necessariamente attraverso il progressivo miglioramento delle condizioni delle varie matrici ambientali, caratterizzate da un elevato grado di complessità e d’interconnessione. La configurazione climatica ed urbanistica, unita all’attuale situazione demografica ed economica – aspetti che mostrano analogie con altre città del bacino mediterraneo – conducono all’identificazione di questioni ambientali che risultano di cruciale importanza per il complessivo innalzamento della qualità della vita.

Mobilità

Gran parte della mobilità urbana viene tuttora attuata affidandosi al mezzo di trasporto privato. Si calcola che 8 residenti palermitani su 10 posseggono ed utilizzano un’automobile con un parco circolante di oltre 500.000 autovetture (fonte: AMAT, 2014). Il trend verso l’utilizzo dell’autovettura privata per gli spostamenti di ambito urbano è in costante crescita fin dalla fine degli anni “60 ed ha avuto la sua accelerazione negli anni “80 e “90. Palermo continua inoltre a scontare forti criticità nelle dinamiche per la circolazione di persone e merci, con una prolificazione di automobili nel centro urbano.

Produzione e uso finale di energia

Il bilancio energetico di Palermo equivale a oltre 500 ktep in termini di energia primaria, attribuibili per la quasi totalità a fonti fossili (prodotti petroliferi e gas naturale, quest’ultimo con un consumo prossimo ai 90 Mm3/anno) ed energia elettrica (circa 160 ktep nel 2012, fonte: Istat). Si caratterizza per la mitezza delle condizioni climatiche (quasi 19 °C di temperatura media annuale, solo 750 °C gradi‐giorno) e per un consumo specifico pari a meno della metà della media nazionale (0,75 tep/ab), con una netta prevalenza di dei settori trasporti (60%, rispetto a una quota regionale pari al 45%) e residenziale (23%). In ambito comunale, un terzo dei consumi di energia elettrica (circa 30 GWh/anno, fonte: AMG, 2014) è dovuto all’insieme di pubblica illuminazione (circa 50.000 punti) e semafori (circa 7.000 lanterne). Una fotografia dei limiti di una città che vede assottigliarsi i consumi energetici per fini produttivi (l’industria pesa meno del 4%), anche nel terziario (inferiore al 10%), e che peraltro non riesce a sfruttare a pieno l’elevato potenziale di energia rinnovabile (specie la radiazione solare, equivalente a un barile di petrolio per ogni metro quadrato, ovvero 1.800 kWh/m2), mostrando un misero 0,1 kW di potenza fotovoltaica installata ogni 1.000 abitanti, rispetto a una media nazionale di 2,4 (fonte: Istat 2012). D’altra parte, i settori maggiormente energivori prima menzionati, offrono ampi margini di razionalizzazione e risparmio.

Inoltre, le difficoltà insite nella gestione del ciclo dei rifiuti (700 kt/anno, pari al 27% del dato regionale, fonte: Regione Siciliana; con una raccolta differenziata che stenta a decollare, pari secondo l’Istat al 10,6% nel 2012), meritano senz’altro di essere incluse tra le sfide ambientali. Così come la scommessa del completo recupero ambientale e contestuale rilancio economico di alcune significative aree insite nel perimetro urbano (es. Chimica Arenella, Ex Officina Gas). Mentre non viene qui annoverata la questione del verde urbano perché in linea di principio – ovvero non entrando nel merito della fruibilità – il territorio comunale dispone di una tra le più elevate percentuali di aree verdi a livello nazionale (33,9%, fonte: Dipartimento Stato dell’Ambiente e Metrologia Ambientale), grazie soprattutto al Parco della Favorita (creato nel 1800 da Ferdinando III di Borbone) che, con i suoi 40 kmq, circonda il Monte Pellegrino, congiungendo i due golfi di Palermo e Mondello.

[fonte dati: Documento di Strategia Urbana del PON METRO Palermo 2014-2020].


Dati climatici e sfide

Le città sono investite direttamente dal sistema di obiettivi fissati dall’UE al 2020 e, più recentemente al 2030 (Consiglio d’Europa di ottobre 2014), sull’incremento della quota di rinnovabili e di efficienza energetica e sulla riduzione dei gas climalteranti, primo fra tutti l’anidride carbonica, frutto della combustione per usi industriali, ma soprattutto in ambito residenziale, per la produzione di energia elettrica nelle centrali convenzionali e nei trasporti. Infatti, il sistema del “burden sharing”, introdotto con la direttiva 2009/28/CE e recepito col D.lgs. 28/2011, ripartisce fino al livello regionale gli sforzi necessari per affrontare la sfida climatica. In particolare, secondo tale provvedimento, in coerenza con il Piano d’Azione per le energie rinnovabili (PAN), la Sicilia dovrebbe compiere un balzo da 659 a 1.202 ktep di fonti rinnovabili (elettriche e termiche, in termini di energia primaria) nel periodo 2014 ‐ 2020, passando dall’8,8 al 15,9% di quota di energie rinnovabili sul bilancio regionale (fonte: GSE). E il capoluogo Palermo dovrà fare la sua parte, concentrando gli interventi nei settori più energivori e a maggiore impatto ambientale, ovvero: trasporti e incremento dell’efficienza energetica negli usi finali, specie nel comparto edilizio, a partire– in ottica di esemplarità e replicabilità – dalla razionalizzazione dei propri immobili e impianti rivolti alla pubblica fruizione.

Si tratta di obiettivi definiti dalla stessa Commissione Europea come “ambiziosi ma realistici”, che impatteranno inevitabilmente sulle scelte e le abitudini dei cittadini, laddove la situazione attuale mostra in particolare:

  • una mobilità urbana ancora basata sul parco veicolare privato, alimentato per la quasi totalità da combustibili tradizionali, e che risulta peraltro alquanto vetusto;
  • elevati consumi di energia elettrica, sia per finalità pubbliche (es. impianti a servizio di uffici, illuminazione strade) che nel settore residenziale (illuminazione interna, elettrodomestici, climatizzazione).

Gli effetti del rallentamento e della congestione del traffico urbano sono evidentemente di natura economica, sociale e sanitaria, oltre che strettamente ambientale (ad es. rumore, con valori spesso superiori a 70 dB; emissioni di anidride carbonica, monossido di carbonio, ossidi di zolfo e azoto, idrocarburi aromatici, polveri sottili, con valori poco al di sotto dei limiti di norma – fonte: Comune di Palermo, 2011). Applicando i fattori standard di emissione calcolati dall’IPCC, la benzina è responsabile del 29% delle emissioni a effetto serra di Palermo, mentre il 38% è legato al consumo di energia elettrica (fonte: PAES).

[fonte dati: Documento di Strategia Urbana del PON METRO Palermo 2014-2020].


Dati sociali

La cronica situazione di difficoltà nell’implementare un reale processo di sviluppo è divenuta dal 2008 ad oggi sempre più critica. La città si è trovata a vivere pesantemente gli effetti perduranti della crisi, condizione peraltro comune alle maggiori aree metropolitane del sud d’Italia. Basta considerare che nel 2013 ben il 28% delle persone residenti in Italia era a rischio di povertà o di esclusione sociale, dato che per il Mezzogiorno si attesta al 46,2% . Condizione di difficoltà crescente che ha toccato e tocca fasce sociali sempre più ampie ed è connessa ai dati più che allarmanti riguardanti la disoccupazione giovanile e femminile, a cui si accompagna una sempre maggiore difficoltà del sistema di welfare regionale.

Le emergenze dovute a fenomeni sociali quali difficoltà alloggiative, povertà, esclusione sociale e lavorativa di ampie fasce della popolazione necessitano di un significativo incremento, consolidamento e sviluppo dei servizi offerti, sia sotto il profilo della quantità che della qualità. Peraltro, la carenza strutturale di risorse per le politiche sociali, la crisi del tessuto economico, le difficoltà sempre maggiori per una fascia della popolazione abituata ad un livello di vita medio, creano le basi per una conflittualità sociale di difficile gestione e per un abbassamento complessivo della qualità della vita dell’intera popolazione. Condizioni che rendono indispensabile un rafforzamento delle risposte fornite dall’Amministrazione ed una rigorosa programmazione degli obiettivi da raggiungere nel breve e medio termine, per evitare il cedimento del sistema di welfare locale.

[fonte dati: Documento di Strategia Urbana del PON METRO Palermo 2014-2020].


Dati culturali

PALERMO CITTÀ DELLA CULTURA

Nel 2018 risiedono nel comune di Palermo 668.405 abitanti. La popolazione è in calo da almeno un quarto di secolo (i residenti erano oltre 734 mila nel 1990). Dagli anni duemila si assiste inoltre ad un progressivo invecchiamento: l’età media è passata dai 39 anni del 2002 ai 43,3 del 2018, sebbene resti al di sotto di quella media nazionale (45,2 anni).

La presenza straniera si è quasi triplicata negli anni duemila raggiungendo a gennaio 2018 il livello di 25.663 cittadini (il 3,8% dei residenti, è l’8,5% a livello nazionale) con un rapporto di genere abbastanza equilibrato.

Palermo si contraddistingue tra i comuni siciliani per una maggiore presenza multietnica: gli stranieri residenti sono di 127 differenti nazionalità. Questa specificità è testimoniata tanto dal crogiolo di lingue parlate quanto dalle diverse “culture” presenti.

Tra le lingue parlate un ruolo importante spetta ancora al dialetto locale. La Sicilia si caratterizza, infatti, per un maggior ricorso al dialetto rispetto alla media nazionale in tutti gli ambiti del vivere quotidiano. Nel 2015, il 25,5% dei siciliani parla prevalentemente dialetto in famiglia (rispetto al 14,1% della media italiana), il 19,7% con gli amici (contro il 12,1%) e il 5,7% sul lavoro (3,4% livello nazionale).

Con il consolidarsi della presenza straniera, anche in Sicilia, come nel resto dell’Italia, nel tempo è aumentata la quota di persone che dichiarano di esprimersi abitualmente in famiglia in lingue diverse dall’italiano e dal dialetto (3,6% nel 2015 contro lo 0,2% nel 1995).

Il patrimonio artistico della città è molto ricco e si caratterizza per la varietà dei musei e degli spazi espositivi. L’ultimo censimento dei musei condotto dall’Istat nel 2015 ne conta 25 aperti al pubblico. Tale patrimonio attrae un numero consistente di visitatori: nel 2015 oltre 450 mila persone, un volume di utenti pari a 7 visitatori ogni dieci abitanti.

Nel 2016 la Sicilia, con 6.135 esercizi ricettivi e 196.178 posti letto, rappresenta circa il 4% dell’offerta ricettiva dell’Italia, collocandosi poco al di sotto della media nazionale (5%). La provincia di Palermo copre il 14,6% dell’offerta complessiva regionale e il 17,3% in termini di posti letto.

Sono i musei archeologici e di arte antica i luoghi del patrimonio preferiti dai cittadini residenti in Sicilia e nel Sud. Nel 2015, sono stati scelti dal 54,3% dei siciliani e dal 58,1% dei residenti del Mezzogiorno contro il 50,9% della media nazionale.

Nel 2015-2016, i cittadini di Palermo si sono recati al cinema e al teatro più di frequente rispetto alla media nazionale: il 23,4% si è recato al teatro almeno una volta all’anno e il 29,2% è andato al cinema quattro o più volte in un anno, contro un dato nazionale rispettivamente di 19,8% e 21,5%.

La vivacità culturale della città è testimoniata anche dal livello di partecipazione dei residenti alle attività culturali (26,9% nel 2015-2016), superiore alla media della regione e della ripartizione (20,5%) e in linea col valore medio nazionale (28,3%). Tale partecipazione risulta in aumento rispetto a quanto registrato dieci anni prima (media 2005-2006 17,8%).

Per informazioni:

Documento integrale. Tavole in formato tabellare. [Fonte dati Istat]


Le Società partecipate comunali e i servizi sull’ambiente e la sostenibilità

DENOMINAZIONE FORMA GIURIDICA % DI POSSESSO ATTIVITÀ
AMAP S.P.A. S.p.a. 100 Servizio idrico integrato, servizio di gestione delle caditoie stradali e dei manufatti adibiti allo smaltimento delle acque meteoriche
AMAT PALERMO S.P.A. S.p.a. 100 Servizio trasporto pubblico urbano, installazione e manutenzione della segnaletica stradale urbana
RAP S.P.A. S.p.a. 100 Servizi di gestione dei rifiuti ed igiene ambientale, manutenzione strade
AMG ENERGIA S.P.A Palermo S.p.a. 100,00 Servizio di pubblica illuminazione - servizio energia
Re.Se.T Palermo Società Consortile per azioni Società Consortile p.a. 92,45 Prestazione di servizi strumentali alle attività del Comune di Palermo ,delle proprie aziende interamente partecipate e consorziate ed in genere di tutti i soci consorziati
       
       
SRR Palermo Area Metropolitana Società per la regolamentazione del servizio di gestione rifiuti Società consortile a r.l. 67 Organizzazione territoriale, affidamento e disciplina del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani con le modalità di cui all’art. 15 della L.R. 08/04/10 n. 9 così come previsto dall’art. 8 della L.R- n.9/2010
Acquedotto Consortile biviere Società consortile a r.l. 50 Approvvigionamento idrico, per usi domestici,per i cittadini delle borgate di Villagrazia, Malpasso, Molara, Acquino,Villaciambra, Ponte
Consorzio Distretto Turistico della Regione Siciliana «Palermo-Costa Normanna» Società Consortile p.a. 20,16 Incremento e valorizzazione dei sistemi turistici locali
Patto di Palermo Soc. consortile S.p.a Società Consortile p.a. 43,21 Patto territoriale per l’Agricoltura,l’agriturismo e la pesca nel territorio del Comune di Palermo
       
       
ATI Assemblea Territoriale idrica Palermo Associazione Temporanea di Imprese 40 Esercizio delle competenze previste dalle norme vigenti in materia di gestione delle risorse idriche

Servizi digitali comunali a Palermo


Open data

È possibile accedere anche a diversi dataset tematici in formato aperto → open data.